LA LEGGENDA DI WING TSUN - SECONDA PARTE

LA LEGGENDA DI WING TSUN 
Dal monastero shaolin a Bruce Lee

Seconda parte



Bentornati alla seconda ed ultima parte del nostro viaggio nelle arti marziali. Siete ancora comodi? Benissimo, allora continuiamo...

IP MAN E BRUCE LEE

La storia ovviamente non finisce qui. 
Il Wing Tzun venne trasmesso di generazione in generazione, da maestro a discepolo, fino ad arrivare all'età moderna. Ed è qui che incontriamo il Great Grand Master Ip Man, un nome che è diventato leggenda.

Se cercate il suo nome su Internet lo vedete come un distinto signore cinese d'altri tempi.
Se cercate il film, trovate innumerevoli foto dell'attore Donnie Yen.
Ma cosa sappiamo realmente di lui?
Ip Man nacque il 1° ottobre 1893 da una famiglia benestante di Foshan. Essendo un rispettabile membro di un antico clan, tutti si aspettavano che avrebbe condotto una vita da privilegiato, che la sua pelle non si sarebbe mai rovinata a causa dell'eccessivo freddo o a causa dell'umidità. Invece, fin da giovanissimo, Ip Man cominciò a mostrare una particolare predilezione per le arti marziali.
A soli tredici anni iniziò a ricevere i primi insegnamenti dal maestro Chan Wah Shun, o "Wah lo Scambia-denaro", a sua volta discepolo del Grand Master Leung Jan. 
Tuttavia, il maestro Wah aveva alle spalle trentasei anni di onorata carriera nell'insegnamento delle arti marziali ed era molto anziano quando accettò Ip Man come suo studente, tanto che morì dopo soli tre anni a causa di una malattia. 
Quello stesso anno, Ip Man, allora sedicenne, si trasferì al St. Stephen's College di Hong Kong per continuare con la sua istruzione scolastica.

Al college, al giovane Ip Man piaceva combattere per divertimento contro gli altri studenti europei, i quali venivano spesso battuti dal loro compagno più giovane e più piccolo di costituzione. 
Un giorno, il suo amico Lai gli domandò se avrebbe osato battersi con un altro artista di kung fu, un collega del padre di circa cinquant'anni di nome Leung. Ip Man accettò e il giorno dell'incontro il signor Leung, consapevole di chi avesse davanti, gli chiese che cosa avesse imparato dal suo maestro, il famoso Chan Wah Shun di Foshan. 
Ip Man, giovane e soltanto desideroso di battersi, non prestò alcuna attenzione alle sue parole e lo attaccò. Il signor Leung lo mandò al tappeto e la scena si ripetè per diverse volte, fino a quando lo sconosciuto rivelò la sua vera identità: Ip Man aveva appena sfidato Leung Bik, il secondo figlio del Grand Master Leung Jan di Foshan nonchè si-fu di Chan Wah Shun. 
Leung Bik, accortosi del potenziale del ragazzo, non esitò a prenderlo come suo discepolo. Ip Man studiò con il maestro fino all'età di 24 anni, quando tornò nella natia Foshan.

Qui, Ip Man continuò a praticare il kung fu con i suoi compagni, ma si accorse ben presto di essere più abile di loro, anche se aveva studiato per meno tempo degli altri. Questo fatto creò non poche discussioni. Per mettere fine al malcontento, uno dei si-hing di Ip Man spiegò al resto del gruppo che il loro maestro Chan Wah Shun, pur dimostrando una grande abilità tecnica, non era mai stato uno studioso, a differenza del maestro Leung Bik, che coniugava perfettamente questi due aspetti. Non c'era quindi da meravigliarsi se il giovane Ip Man era migliore dei suoi compagni più anziani. 
Nonostante la bravura, Ip Man prestò sempre poca attenzione alla fama e alla notorietà ed evitava di pavoneggiarsi in pubblico. 
In seguito, entrò a far parte del corpo di polizia come Capitano della squadra dei detective, un ruolo in cui le sue abilità gli salvarono la vita in più di un'occasione. 
Ip Man rimase tuttavia fermo nella sua convinzione di non insegnare le arti marziali: seguiva infatti il comandamento del Wing Tzun secondo il quale la diffusione dell'arte marziale era contraria ai desideri del fondatore e riteneva inoltre che il Wing Tzun fosse una forma letale di arte marziale. Più approfondiva gli studi, più lo ammirava come arte di difesa personale. 

Durante la seconda guerra mondiale, quando gran parte della Cina era sotto il controllo militare del Giappone, i terreni di Ip Man vennero rovinati e la famiglia si trovò in grosse difficoltà economiche. La sua fama raggiunse ben presto le orecchie delle truppe nemiche, che lo invitarono a diventare loro istruttore. Ip Man declinò l'offerta e, alla fine della guerra, ormai ridotto in povertà, si trasferì con la famiglia a Hong Kong.
Qui, nel 1949, accettò con riluttanza il posto di insegnante nella Association of Restaurant Workers, cercando di mantenere l'anonimato e senza mai presenziare a dimostrazioni pubbliche. Questo e il fatto che il Wing Tzun non fosse poi così attraente ad una prima occhiata superficiale spiegano come mai questo sistema di arti marziali fosse poco conosciuto in quel periodo. Dopo due anni di insegnamento presso l'associazione, Ip Man fondò la propria palestra a Kowloon, dove poteva avere un maggior numero di studenti. Fu allora che il Wing Tzun cominciò a guadagnare popolarità. 
Nel 1970, dopo aver fondato la Hong Kong Ving Tsun Association, Ip Man si ritirò a vita privata, lasciando la gestione degli affari della palestra al suo discepolo Leung Ting. 
Gli piaceva trascorrere il suo tempo libero nelle case da tè, a scherzare con i suoi discepoli, dimenticando di essere il loro maestro. La gente ne era stupita, ma la filosofia del maestro era che le persone possono dire di trovarsi in una posizione di rilievo soltanto dopo aver ottenuto il rispetto degli altri. 

Tra il 1970 e il 1971, Bruce Lee, che era stato allievo di Ip Man, divenne una star dei film sul kung fu, ma Ip Man non se ne vantò mai. A chiunque gli domandasse se si sentisse orgoglioso di avere una stella del cinema tra i suoi studenti, si limitava a rispondere con un sorriso.

Nel 1972 Ip Man scoprì di essere gravemente malato. Un cancro alla gola lo stava lentamente prosciugando da ogni energia, ma davanti ai suoi discepoli mantenne il contegno e la compostezza che lo avevano sempre contraddistinto.
Il Great Grand Master Ip Man si spense il 2 dicembre 1972, a 79 anni e, inaspettatamente, a soli 7 mesi dalla morte di Bruce Lee.




Su Bruce Lee ci sarebbe tanto - forse troppo - da dire. La sua carriera cinematografica potrebbe riempire interi volumi, per non parlare del mistero che ancora circonda la sua morte e quella di suo figlio Brandon. 
Ho pertanto deciso di dedicargli una breve parentesi come artista marziale, a conclusione di una storia cominciata più di duecento anni fa. 

Bruce Lee (in cinese Li Jun Fan) nacque il 27 novembre 1940 nella Chinatown di San Francisco, ma poco dopo la sua nascita, la famiglia si trasferì a Hong Kong.
Nella sua vita fu filosofo, attore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, ma soprattutto fu un artista marziale. La sintesi dei suoi studi e delle sue conoscenze porta il nome di Jeet Kune Do, che in italiano viene tradotto come "la via del pugno che intercetta". 

Bruce Lee iniziò a studiare Wing Tzun nel 1957 all'età di 16 anni nella scuola del Maestro Ip Man. Una curiosità: la maggior parte degli altri studenti si rifiutava di allenarsi con lui a causa delle sue origini europee, in quanto la tendenza comune era quella di non insegnare arti marziali ai non-asiatici. La madre di Lee, Grace Ho, era di probabile discendenza tedesca, come scrive Linda Lee nel suo libro The Bruce Lee Story
Bruce Lee però dimostrò in poco tempo di eccellere nel Wing Tzun, tanto che uno dei membri della classe del Maestro Ip Man riportò la precisione e la potenza con cui Lee riusciva a sferrare ogni tipo di calcio.


La famiglia rimase a Hong Kong fino al 1959, anno in cui decise di fare ritorno in America. Qui, Lee, attratto da qualsiasi disciplina da combattimento, iniziò a studiare pugilato e scherma, ma soprattutto iniziò una collaborazione e profonda amicizia con Dan Inosanto, Master di FMA e istruttore di Jeet Kune Do. L'incontro avvenne nell'estate del 1964, alla prima edizione dell'International Karate Championship di Long Beach, dove Inosanto rimase così colpito dalle tecniche di combattimento di Bruce Lee che gli chiese di diventare suo studente.

Il resto è storia. Non vi riporto informazioni che potete trovare su Internet su qualsiasi sito, dai film fino alle collaborazioni più celebri. 
Mi piacerebbe concludere però questo viaggio con due piccole note su Bruce Lee, una che vi farà forse sorridere e una di carattere più tecnico.

NUMERO 1
Bruce Lee è stato quello che potremmo definire un artista quanto meno eclettico, ma sapevate che era anche un ottimo ballerino? Nel 1958 vinse il campionato di cha-cha-cha di Hong Kong.

NUMERO 2
Il Jeet Kune Do nacque nel 1957. Secondo Bruce Lee, le arti marziali tradizionali erano troppo rigide per essere applicate all'imprevedibilità dello street fighting. Lee decise dunque di condensare in questo nuovo sistema diversi aspetti di diversi sistemi di arti marziali che enfatizzassero maggiormente la flessibilità, la velocità e l'efficacia dei colpi.

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