ABOUT ME

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Ciao a tutti!


Mi chiamo Caterina Franciosi e sono nata il 12 giugno 1990 in una piccola cittadina della riviera romagnola al confine con le Marche. Ho frequentato il Liceo Classico e, successivamente, la facoltà di Lingue e Culture Straniere all’Università di Urbino.
Scrivere è sempre stata una delle mie più grandi passioni che mi hanno accompagnata lungo tutti gli anni del liceo e dell’università e che si è concretizzata nel 2018 con la pubblicazione dell’antologia digitale Dreamscapes – I Racconti Perduti contenente i racconti brevi Eau de VampireIl Marinaio e la Sirena e Vento del Nord, il tutto edito dalla casa editrice GDS.
Nonostante gli innumerevoli impegni, cerco sempre di ritagliare qualche spazio da dedicare alla scrittura.
Oltre a creare storie e racconti brevi, adoro ovviamente tuffarmi nella lettura di libri di ogni genere, fare sport, praticare arti marziali e dedicarmi alla cucina.

Ho deciso di creare questo blog immaginando i salotti letterari francesi e italiani in cui voci e intellettuali più o meno noti alle cronache mondane si riunivano periodicamente a cura di un anfitrione per confrontarsi su svariati argomenti.
In questo blog troverete principalmente articoli di genere letterario, recensioni, interviste e argomenti inerenti al mondo della letteratura, ma vi capiterà anche di trovare piccole curiosità di ogni tipo...
Per darvi subito un'idea del taglio che ho intenzione di dare, vi propongo un approfondimento sulla Chimera di Arezzo.   

LA CHIMERA 


Ho scattato questa foto al Museo archeologico statale Gaio Cilnio Mecenate di Arezzo, colpita dal fascino e dalla bellezza di questa riproduzione del mitico mostro sconfitto da Bellerofonte. L'opera risale al V-IV secolo a.c. ma fu rinvenuta solamente a metà del 1500 in Toscana, precisamente ad Arezzo, durante la costruzione di fortificazioni medicee. Il granduca Cosimo I de' Medici non esitò a reclamarla per la sua collezione privata, anche se all'epoca del ritrovamento l'opera mancava del serpente-coda. Una curiosità... la chimera fu successivamente restaurata, ma con un errore: il serpente non avrebbe dovuto mordere un corno della capra, bensì attaccare Bellerofonte e Pegaso, il suo cavallo alato. 
Il bronzo originale si trova al Museo archeologico di Firenze, ma se vi capita di organizzare una gita ad Arezzo potrete ammirare la copia che vedete qui sopra ed anche un video olografico che vi mostra tutte le fasi dei restauri eseguiti dalla scoperta fino ad oggi. 

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